Il 30 gennaio 1969, l’ultimo concerto dei Beatles.

Un’ esibizione da un palcoscenico particolare: il tetto di un edificio. Chi allora si trovò a camminare per Savile Row, quartiere elegante di Londra, a un certo punto sentì della musica provenire dall’ alto di un palazzo. Erano i Beatles, saliti sull’ edificio di Apple, la società da loro fondata con lo slancio dei vent’ anni e l’entusiasmo della gloria. Ma John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr avevano appena attraversato la crisi più dura da quando avevano formato il gruppo. E decisero di dimostrare ai fan che esistevano ancora: non andavano assieme su un palcoscenico da quasi tre anni, dal 29 agosto 1966. L’ idea di questo concerto a sorpresa venne al regista Michael Lindsay Hogg, che era stato ingaggiato dai ragazzi di Liverpool per realizzare quel giorno un documentario sulla registrazione del nuovo album, “Let it be”. Quarantadue minuti di set per vari take di cinque canzoni, che poi sarebbero entrate a far parte dell’ultimo disco in studio dei Beatles (oltre che nell’omonimo documentario) e che portarono, nell’ordine: ad una Londra paralizzata, alla polizia che provava a respingere gli attacchi dei fan impazziti che affollarono tutte le strade intorno agli uffici della Apple per assistere al concerto, a interventi di ambulanze per prestare soccorso. Alla fine infatti gli agenti del Metropolitan Police Service decisero di interrompere il concerto, costringendo i Beatles a staccare gli strumenti. Fu un concerto memorabile che aprì nel cuore dei fan la speranza di un ritorno sui palchi del mondo dopo la decisione, nel 1966, di non esibirsi mai più dal vivo: ma non fu così, anzi, fu la pietra tombale su qualunque possibile e futura apparizione dei Beatles. Di lì a poco sarebbe stato annunciato infatti il loro scioglimento ufficiale. Il “rooftop concert” ha marcato un’era ed è stato omaggiato e copiato in continuazione: primi fra tutti gli U2, che ripresero l’idea per il video di “Where The Streets Have No Name” del 1987. Anche il cinema ne ha fatto tesoro: il finale del film “Across The Universe”, musical realizzato con le canzoni dei Beatles, termina proprio con un rooftop concert sulla falsariga di quello vero.