“Ivan Graziani, forte di studi profondi sul folklore mediterraneo e statunitense, ha la sfrontatezza di dichiarare che nel rock’n’roll ci sono scampoli di tradizione abruzzese: “Nella seconda metà dell’800 in America c’erano più abruzzesi che indiani… e questi disgraziati oltre a lavorare come bestie avranno cantato e ballato le loro cose, se non altro come ricordo del loro paese, e tra queste la più sentita e importante è il saltarello che è un tempo molto simile alla tarantella, simile al ballo tondo che c’è in Sardegna. […] Anche se il rock fosse nato indipendentemente dalle nostre tradizioni, esso funziona magnificamente qui da noi e si adatta al bisogno di divertimento che anche nelle nostre musiche si poteva riscontrare. Il divertimento, che non è una stronzata ma è una cosa seria, è il 90% del rock…”