Circa trent’anni dopo l’invenzione del telegrafo, Thomas Edison nel 1877 aveva realizzato un ripetitore telegrafico in grado di incidere i punti e le linee del codice morse su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, in modo che un messaggio potesse essere ripetuto senza l’intervento dell’operatore. Nel luglio di quell’anno si accorse che se il disco ruotava ad una velocità sufficientemente alta, la puntina emetteva vibrazioni che ricordavano il timbro della voce umana. Questa fu la scintilla che fece accendere nell’inventore il desiderio di applicare un principio simile per registrare la voce umana. In dicembre dello stesso anno ne diede una dimostrazione pratica ai propri collaboratori, durante la quale, una volta azionato il tutto, pronunciò la seguente frase: “Mary had a little lamb” (“Mary aveva un agnellino”). Il fonografo funzionò e ripeté un suono vagamente simile a questa frase. La qualità era pessima, ma le basi erano state poste. Il 19 febbraio del 1878 Edison ottenne ufficialmente il brevetto della propria invenzione, e assieme ad alcuni finanziatori creò la “Edison Speaking Phonograph Company”.