Morgan travolge il Concertone del Primo Maggio ringraziando i lavoratori della Musica e attaccando i politici e il sistema discografico.
Canta poi un suo “inedito”, Rutti:
“Si chiama ordine, discernimento,
quel che nessuno fa in questo momento,
si chiama arte, parola stanca,
detta da tutti, ma che a tutti manca.
Si chiama musica, cosa magnifica,
che qui confondono con la classifica,
che il gergo è campo di nobili costrutti,
ma qui si esagera pubblicando i rutti!”
Come sempre grande Morgan non ha paura di dire ciò che tutti pensano. Peccato che anche lui si lasci ingurgitare dal circo mediatico dei vari talent monopolizzati dalle grandi Major, mancando di coerenza.
Lolla
Ormai è solo un pagliaccio che vive di polemiche. Avrà anche scritto bei pezzi con i bluvertigo ma sono tempi lontani. Non lo sopporto, come la maggioranza, ed è solo per questo che viene ancora chiamato in causa ormai….mah
Sonia
Trovo vergognoso il percorso della musica… dalla Poesia musicale ai rutti …
admin
Non esistono più le case discografiche che dovevano vendere i dischi per mantenersi e quindi alla costante ricerca di talenti e di artisti “VERI”. Oggi è tutto gonfiato dalle classifiche digitali che non si sa quanto siano veritiere.
admin
Nulla di personale. Morgan è classificato come polistrumentista ma al contrario di quelli talentuosi non eccelle su alcun strumento. In un passato remoto è stato baciato dal dono della composizione e ha realizzato alcune cose significative con i Bluvertigo. La sua cultura musicale è paragonabile a quella di tanti musicisti molto meno conosciuti di lui e che fanno musica da una vita, questo è sempre bene ricordarlo perché fare passare tutti per geni è troppo facile. Se i titoli valgono ancora qualcosa non tocco il fatto che non abbia completato gli studi al Conservatorio ma lascio questo giudizio a chi si è fatto il mazzo per raggiungere l’obiettivo. Il suo carattere arrogante non lo aiuta e probabilmente in futuro, se accadrà, verrà ricordato per questa cosa non proprio edificante. Confronti con i “mostri sacri” non hanno senso di esistere per la sua mancanza di continuità e per evidente sconfitta per distacco. La musica è, anche, un lavoro e come tutti i lavori deve essere proposta con serietà e professionalità. L’incapacità assoluta di gestire il suo personaggio è il problema peggiore.