Eddie Van Halen è sempre stato considerato il chitarrista che ha traghettato la chitarra Rock dalla vecchia terra alla nuova, l’unico dopo Jimi Hendrix che sia riuscito a imprimere un’accelerazione, alla crescita e maturazione del neorocker.
In effetti l’arrivo improvviso e tumultuoso di Eddie nel 1978 con il primo LP dei Van Halen ha dato veramente uno scossone al vetusto e inaridito circo rock.
Un simpatico aneddoto:
“Ero in un negozio a spulciare dei dischi e c’era “Beat It” che andava in sottofondo. L’assolo inizia e sento dei ragazzi di fronte a me che dicono: “Ascolta questo che cerca di suonare come Eddie Van Halen”. Gli ho dato un colpetto sulla spalla e ho detto: “Quello sono io!” È stato divertente
(Eddie Van Halen)
E fu così che avvenne l’incontro tra due leggende, lui e Michael Jackson, connesse per un attimo da una terza leggenda, Mr. Quincy Jones. Jones fece ascoltare “Beat It” a Eddie dandogli carta bianca: “Fai quello che vuoi!”.
La partecipazione, in punta di piedi eppure epica, di Eddie all’album capolavoro di Jackson, “Thriller”.
Michael Jackson lo ringraziò calorosamente per il contributo, per “essersi interessato davvero alla canzone e averla resa migliore”.
Uno degli assoli più significativi della storia del pop nacque come un favore strappato da Quincy Jones e pagato con un paio di casse di birra.
(Eddie Van Halen 26 Gennaio 1955 – 6 Ottobre 2020)