Il 21 febbraio del 1933 nasceva Nina Simone. Il suo vero nome era Eunice Kathleen Waymon, e quello d’arte lo scelse in onore di Simone Signoret.

È stata soprattutto un’interprete jazz, anche se il suo stile variava fra diversi generi, dal soul, al blues, al folk e al gospel. Facile, forse scontato, dire che tutta la sua vita è stata una battaglia. Contro gli uomini, infedeli e terribili, come canta spesso nelle sue canzoni e com’era anche suo marito, violento e cattivo. Contro il razzismo, essendo amica di Martin Luther King e Malcom X e attivista per i diritti civili, tanto che abbandonò il suo paese accusando FBI e CIA e ricevendo quindi in cambio un ostracismo che danneggiò molto la sua carriera. Contro l’indifferenza. Contro la tristezza e il disturbo bipolare di cui soffriva e che le condizionò l’esistenza, per tacere della schizofrenia e di un disturbo ancora peggiore, la personalità multipla. Il suo ruolo nella musica è stato incredibile. Per citare un solo esempio: John Lennon si ispirò alla sua “I put a spell on you” per apportare le modifiche a “Michelle”, che era stata impostata da McCartney.